Questa è la situazione delle api ad oggi, alle due del pomeriggio con otto gradi e le arnie in pieno sole.
Qualche ape morta davanti alla porta di ingresso dell’arnie, le api vive e sane dovrebbero spostare i cadaveri e farli cadere fuori dall’arnia ma se fa molrto freddo le lasciano li aspettando un pò di caldo.
Qualche ape vola, non si allontana dall’arnia rimane molto vicina e subito ritorna a casa, prima viene a controllare chi sono e cosa voglio e poi rientra nel nido.
non mi sembra di vedere traccie giallastra di deiezioni(cacca) ne sul predellino e nemmeno davanti alle arnie, in questa stagione nelle giornate calde come oggi le api potrebbero uscire per fare i loro bisogni è normale ma oggi non ho visto tracce di bisogni apistici ,apini, cacca di ape insomma.
Appoggiando l’orecchio alla parete laterale dell’arnia in corrispondenza del glomere, si sente un leggero brusio tipo un “sch”, potrebbe essere un buon segno, le api ruotano dal centro del glomere alla periferia e questo movimento genera un rumore una specie di sch sch, quindi il glomere c’è e garantisce per ora la sopravvivenza della colonia.
Imparare a distinguere “i rumori” delle proprie api non è facile e bisogna allenarsi.
Ogni arnia ha sulla testa (fra il tetto e il coprifano) 4 kg di candito dovrebbero bastare per tutto l’inverno, anche se qualche giorno fa la temperatura è arrivata a meno dodici gradi, (più fa freddo più le api devono scaldare il nido e più cibo consumano).
Grazie per il tu TroppoBarba.
Ho fatto un’ispezione veloce creando una fessura nel coprifavo perchè dalla porticina di volo ho visto un certo numero di api morte sulla rete antivarroa e quindi mi sono preoccupato. Ho notato anche un’arnia (ne ho tre) era più leggera delle altre. Ho sentito poi un mio amico che ha iniziato da due anni la mia stessa esperienza il quale mi che ha confermato la stessa moria per le sue 4 arnie. Oggi ho guardato dalla porticina di volo altre 5 arnie di un altro amico ed ho visto la stessa cosa. Mi è stato detto che una moria del tutto naturale. Spero che abbiano ragione, lo scorso anno non l’avevo notato. Ho letto che le bottinatrici e i fuchi vengono esclusi dall’alverare e che le api muoino anche per morte naturale. Nel cassettino sotto la rete ho notato un deposito normale e abbastanza centrale delle scorie. Ho letto anche che da fine gennaio la regina inizia a depositare le uova quindi metterò il candito a fine mese. Tu cosa dice?
Ciao
Le api come tutti noi, muoiono. Durante la stagione attiva vivono dai 35 ai 45 giorni. Le api che passano l’inverno, possono vivere anche alcuni mesi. Pero` a un certo punto, pure loro ci lasciano. Finiscono sul fondo dell’arnia, quando il clima lo permette le api le portano fuori.
Aprire le arnie adesso e` sconsigliatissimo.
La ripresa dell’ovodeposizione dipende dalla zona e dal clima. In alcune zone e` gia` iniziata. Se noti api che portano polline, ci siamo. Comunque per non sbagliare puoi gia` mettere adesso il candito.
Spero di non averti confuso. Ciao.
Grazie per i suggerimenti.
Adesso dalle mie parti non fa freddo, aspettiamo con fiducia la primavera.
Un cordiale saluto
Pier
Ok TBarba, è vero che i diversi apicoltori hanno pareri discordanti, ma un consiglio in più non fa mai male. Le mie api sono vicine al fiume Adda a pochi chilometri da Milano, da noi il freddo si fa sentire, ma le riserve di miele erano buone. Ho deciso di aspettare fine gennaio per il candito e di approfittare della prima giornata di sole (calda) per dare un’occhio all’arnia. Sono anche fortunato perchè la nostra zona ha ancora molti prati stabili e il bosco del Parco Adda Sud è ricco di acacia e di altre essenze che vanno in fiore fino alla fine di settembre e anche oltre.
Grazie comunque del commento e diamoci del tu, diversamente mi fai sentire vecchio.
Ciao. Pier
Ciao Pier, è vero ogni apicoltore ha la sua esperienza. Le api sono molto brave ad adattarsi anche alle peggiori situazioni credo sia per questo che non è facile capire quale sia la regola da seguire, secondo me è meglio non seguire regole fisse ogni anno è diverso dal precenente.
Nelle arnie dadant tipo le mie il nido è ampio il calore prodotto dal glomere si disperde facilmente e spesso le api anche se hanno ottime scorte muoiono di fame con il miele ai lati.
Si dice in giro che se fa freddo le api preferiscono mangiare il miele che hanno sopra la testa e non si avventurano nei telaini laterali……
Io ho le api lontano da casa e in previsione delle abbondanti nevicate ho messo il candito subito, ho lasciato il foro fra candito e nido non completamente aperto e ho coperto il panetto di candito con una coperta di lana in questo modo quando le api decidono di venturarsi verso il tetto alla ricerca di candito non trovano temperature glaciali.
Va benissimo il tu. Ciao. Ma le arnie le hai aperte?
Non è la prima volta che leggo il blog, ma fino ad ora non ho inserito commenti, mi sono solo limitato a leggere. Il blog mi piace perchè le cose che leggo sono molto semplici e comprensibili anche per me che sono partito nel 2009 con un’arnia e adesso ne ho tre. Sono un neo pensionato e il mondo delle api mi appassiona è per questa ragione che ho iniziato. Ho sempre paura di sbagliare e quindi i miei passi sono incerti. Veniamo al dunque. Durante l’estate ho frequentato un corso per principianti hobbisti e l’apicoltore esperto ha detto che il candito va messo a febbraio perchè le api lo vedono come apporto esterno e quindi nell’alveare inizia l’attività primaverile. Quindi al momento non ho messo il candito nelle arnie, ma dopo aver letto lo scritto mi Mascia, mi sono venuti dei dubbi. Voi cosa dite?
Ciao e buon anno a tutti.
Pier
Io ho iniziato con le api nel 2010. Quindi non sono il piu` adatto a rispondere. Ma non riesco a stare zitto. Ecco quello che ho capito io, fino adesso.
Punto primo il candito va dato quando occorre. :-) Che detto cosi` sembra una battuta, ma in relata` e` la sacrosanta verita`.
Punto due, se interroghiamo 100 apicoltori, avremo 100 risposte diverse.
Punto tre, tutto dipende da come sono state invernate le api. Se hanno scorte e` virtualmente possibile non dare mai la nutrizione.
Quando riprende l’ovodeposizione i consumi aumentano vertiginosamente. Quello e` il momento critico. Dipende dalla zona e dal clima. Puo` cominciare anche nella prima decade di gennaio. Oppure a fine febbraio. Al sud l’ovodeposizione non si interrompe praticamente mai.
Come vede l’argomento e` complesso.
Tenga presente che potrei anche aver scritto delle stupidaggini. Aspetto smentite. Saluti.
Buon anno apine apette e apicoltrici. :-)
buon anno anche a te TBarba ……vedrai che il caldo umido arriverà presto …resisti.