In ottobre la stagione apistica è ormai andata …..finita , anche se in alcune zone d’ Italia, autunno permettendo, qualcuno sta pensando al miele di corbezzolo……
In questo periodo le api importano poco è quindi fondamentale ridurre le visite allo stretto necessario e che siano estremamente rapide.
Bisogna avere le idee chiare su cosa fare quando si apre il nido.
Io farò così
Verifico osservando il volo che sia possibile effettuare la visista quindi faccio un giro davanti all’arnia e guardo come volano , guardo se ci sono molte api morte di fronte ai predellini e osservo se le api girano intorno agli alveari.
In ottobre il volo è ridotto, ma in genere ordinato.
Se non sono disturbate non si dovrebbero notare api che girano senza meta apparente a questo punto se la situazione è questa potete aprire l’arnia.
Una volta aperta devo già sapere cosa fare.
Devo controllare che non abbiamo problemi di orfanità o siano infestate da varroa o peggio.
La visita di ottobre serve ad eliminare o riunire le famiglie con problemi (orfanità, regine malandate, …) ed a verificare l’efficacia dei trattamenti estivi anti varroa.
Se mi accorgo che le mie arnie sono già ridotte numericamente, elimino i favi non coperti da api e stringo la famiglia tra due diaframmi di legno alcuni preferiscono il polistirolo.
Controllo il grado di infestazione della Varroa, è’ presto per l’intervento finale con acido ossalico, ma in caso di infestazioni evidenti posso pensare di anticipare un passaggio.
Verifico quante scorte hanno e poi valuto se dare loro da mangiare oppure no. Molti preferiscono non dare cibo alle api in questo periodo perchè dicono che se si nutre in ottobre, le api sono comunque stimolate a maggiori consumi per cui lo sciroppo/candito somminisrtrato non sempre viene immagazzinato come scorta per l’inverno.
Buon lavoro e sangue freddo
mesh
Ciao a tutti,
da qualche giorno ho una domanda che mi assilla: come si esegue il trattamento contro la varroa in arnia Warrè? Il mio dubbio riguarda la contaminazione del miele destinato al nostro consumo causata dall’acaricida. E’ trascurabile? Qual’è l’acaricida meno invasivo? Grazie.
Alessandro
Ciao Alessandro da quel poco che mi è parso di capire l’acido ossalico gocciolato, che eventualmente potrebbe contaminare il miele, dovrebbe essere trascurabile.
D’altronde, come utilizzatori della Warrè, penso che non abbiamo altre alternative, se non quella di usare metodi “non convenzionali” ovvero gli olii essenziali, da qualcuno che conosco usati in modo efficace, ma senza, al momento, essere supportati pienamente da un punto di vista scientifico, nè tanto meno sanitario-legale.
Al primo raccolto di miele (penso a breve: abbiamo lasciato il miele anche per la stagione estiva in modo da supportare le api in questa difficile stagione) penso lo faremo analizzare per confermare quanto detto.
Riccardo
Ciao, so che il post è un pò vecchio…ma fino a quando si può dare l’ossalico? Voglio dire, non sono riuscito a darlo in ottobre, faccio ancora in tempo? O non è così indispensabile?
Ho una piccola famiglia in Warrè, presa a Giugno, a cui ho dato un primo ossalico verso fine luglio. Vista la scarsità di nettare non si è ingrandita molto, ed essendo poco esperto non riesco a valutare esattamente se possano avere scorte adeguate per l’inverno. Premetto che non ho prelevato nè miele nè altro dalla famiglia, ma dovendola travasare dai favi DB originari alla mia Warrè non escludo che un pò di miele da loro raccolto sia andato “perso”, benchè abbia provato a restituirglielo.
In ottobre avevo già messo del candito sul coprifavo, ma non lo hanno consumato: non so se le api riescano a mangiarselo attraverso la retina (messa per coprire il buco nel coprifavo) oppure se devo togliere la retina?
Grazie di tutto!
Riccardo